Il mistero delle parole scritte
Spesso, chi scrive è attraversato da un flusso di idee che nascono da angoli oscuri della mente, da luoghi che nemmeno noi conosciamo fino in fondo. Ma da dove nascono davvero queste idee? E come riescono le parole scritte a rivelare qualcosa che, a voce, rimarrebbe celato? Quando iniziamo a scrivere, ci troviamo di fronte a una verità nascosta, intrappolata nei silenzi della nostra anima. I grandi scrittori spesso parlano dell’importanza dei silenzi, di quello che non viene detto esplicitamente ma che si sente ugualmente. Quando scriviamo, è come se utilizzassimo una lingua segreta, fatta di spazi vuoti e pause. Questi silenzi sono carichi di significato, come se la verità si trovasse lì, in ciò che non osiamo pronunciare. In quei vuoti tra le righe c’è una tensione invisibile, quasi un sospiro che racchiude più senso di mille parole.
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Pensa a quando leggi un racconto o una poesia e ti sembra di percepire un’emozione, un sentimento nascosto. Non viene detto chiaramente, ma è lì, tra le parole.
Il Segreto Nascosto nelle Parole: Scrivere senza dire tutto
La scrittura è una forma di segretezza. È come sussurrare un segreto all’orecchio di un confidente immaginario, senza mai svelarlo davvero. C’è una parte di noi che vuole rimanere nascosta, eppure, proprio attraverso la scrittura, viene svelata a piccole dosi. Quando scriviamo, lasciamo tracce, indizi che chi legge può cogliere o meno. La bellezza sta proprio lì: nel raccontare senza raccontare, nel dire senza esplicitare.
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In poesia, ad esempio, la scelta di una metafora può nascondere un mondo di significati che, a voce, non verrebbe mai espresso con tale precisione e delicatezza.
Molte volte le idee più profonde, quelle che ci sorprendono e che sembrano sbucare dal nulla, sono già dentro di noi, nascoste nella parte più profonda del nostro essere. È come se, scrivendo, pescassimo in un oceano di emozioni e pensieri inconsci che non sapevamo di avere. La scrittura, in questo senso, diventa uno strumento per far emergere ciò che è stato sommerso, ma lo fa con grazia, con la velata delicatezza del non detto.
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Scrivere è anche questo: fare i conti con i propri segreti, con le ombre che portiamo dentro, e trovare il modo di dargli voce senza però lasciarli sfuggire completamente alla luce.
Il potere della poesia e della prosa
Se c’è qualcosa che non siamo in grado di dire apertamente, spesso trova la sua via d’uscita attraverso la scrittura. La poesia, in particolare, sembra avere il potere di dare forma a quelle emozioni confuse e incomprensibili che non riusciremmo mai a esprimere a parole. La prosa, invece, ci consente di esplorare le sfumature della mente, i piccoli segreti e i silenzi che costellano i nostri pensieri.
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Scrivere una lettera che non invieremo mai, o un racconto che non leggerà nessuno, è un modo per dare voce a ciò che resta intrappolato dentro di noi. La scrittura è lo strumento che ci permette di comunicare con le nostre parti nascoste, e il lettore ne coglie solo un’ombra, un’eco lontana.
La scrittura è un viaggio verso il non detto. È come se chi scrive avesse un segreto, un pezzo di sé che non può o non vuole svelare completamente, ma che allo stesso tempo non può più trattenere. Ecco perché i testi che più ci toccano sono quelli che ci parlano senza gridare, quelli che ci raccontano qualcosa senza rivelarlo mai fino in fondo. Scrivere significa affrontare questo mistero, lasciar emergere un segreto nascosto e permettergli di sussurrare attraverso le pagine, senza mai dirlo apertamente. Chi legge non saprà mai tutto, ma sarà colpito da quel senso di incompiuto, da quell’ombra che aleggia tra le righe, e sarà proprio lì che il mistero della scrittura raggiungerà il suo pieno potere. È come avere tra le mani un segreto, un frammento di noi che non può essere esposto del tutto, ma che allo stesso tempo non può rimanere imprigionato. I testi più profondi, quelli che lasciano un segno indelebile, sono proprio quelli che ci parlano in modo sottile, che suggeriscono senza mai rivelare tutto. In ogni frase c’è un’ombra, un non detto, un mistero che vibra sotto la superficie delle parole.
Forse è questo che rende la scrittura così potente: la capacità di far emergere il segreto senza pronunciarlo apertamente, di lasciare una traccia invisibile di chi siamo, pur mantenendo intatta la nostra essenza nascosta. È una sorta di confessione senza mai confessare del tutto, una danza delicata tra ciò che vogliamo dire e ciò che resta nelle pieghe del silenzio.
E a te, caro lettore, dedico queste parole.
Anche se non ti conosco, anche se non so chi tu sia, questo segreto che è nato in queste righe lo dedico a una persona speciale, una di quelle anime rare che riescono a vedere oltre la superficie. C’è sempre qualcuno a cui dedichiamo i nostri pensieri più profondi, anche se non lo diciamo mai ad alta voce.
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Io lo dedico a te, a chi legge con il cuore e con la mente aperta, ma soprattutto a chi sa comprendere i silenzi tra le parole, a chi riesce a sentire i sospiri dietro ogni frase.
Tu che hai sempre avuto la capacità di leggere oltre ciò che mostro, di vedere quello che non dico. Tu che, con uno sguardo o una parola, hai sempre colto l’essenza di ciò che mi muove, anche quando restavo in silenzio. Questo segreto, che forse non verrà mai rivelato del tutto, lo affido a queste righe. E anche se non sarà mai detto apertamente, so che lo riconoscerai, perché è sempre stato lì, tra noi, nascosto nelle cose non dette.
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Essere un rifugio sicuro per i nostri segreti, per le nostre verità che non trovano spazio altrove. Quando scriviamo, esterniamo ciò che la voce non saprebbe pronunciare, e forse non c’è gesto più intimo e misterioso di questo.
Veramente figo bravo Tommy
Grazie Nico 🙂 Un abbraccio! <3
Grande Tommaso, come sempre riesci a racchiudere il cosmo in ogni tuo scritto. Ti lovvo!
Grazie Giò, sei troppo buono! Mai al tuo livello, un grande abbraccio, salutami Berlino!
Berlino è qui come sempre e ti aspetta/o, quando torni? Bella Zhi!